Ciò che ingeriamo attraverso la bocca, il nostro organismo lo utilizza per costruire se stesso. Siamo fatti dal cibo solido, dall’acqua che beviamo, dall’aria che respiriamo. Dalla qualità e dalla purezza di tali sostanze che assorbe il nostro organismo nella sua interezza dipende il nostro benessere fisico, mentale, emozionale.
In genere si fa sempre poca attenzione a ciò che viene ingerito, raramente si pensa che quella sostanza diventerà parte di noi e che condizionerà i nostri processi chimici, biologici, energetici. Se una sostanza è compatibile con la nostra natura l’organismo la assimilerà senza fatica e ne trarrà beneficio, ma se quella sostanza è incompatibile con il nostro corpo questo resterà inquinato, faticherà per neutralizzarne gli effetti negativi e perderà energia e forza vitale.
Quando il nostro organismo non è più in grado di eliminare le tossine introdotte e accumulate si manifesta la malattia nella parte più colpita e debole dell’organismo.
Già il filosofo Feuerbach asseriva :”Noi siamo quello che mangiamo”…ovvero ciò che mangiamo rifletterebbe chi siamo e i principi etici nei quali ci identifichiamo. Esiste un’etica dell’alimentazione, una propensione naturale a cercare nel cibo la pace e l’armonia che vogliamo per noi stessi, per la natura, per gli animali, per l’umanità, poichè ogni nostra scelta ha sempre le sue conseguenze.
Dal punto di vista evolutivo, il nostro cervello è pressocchè identico a quello dei primi Homo Sapiens, il cui principale problema era la lotta per la sopravvivenza.
Oggi, il nostro cervello conserva ancora alcuni meccanismi che nel corso dell’evoluzione ci hanno “salvato la vita”, consentendoci di sopravvivere ai lunghi periodi di carestia. Uno di questi è il riflesso metabolico, un riflesso primordiale che l’organismo metteva in campo quando percepiva una condizione di allarme (come fame o pericolo), attivando i meccanismi di accumulo delle scorte. L’abbondanza di cibo (una buona caccia), invece, metteva in atto reazioni di compensazione (come l’accelerazione metabolica o la riduzione della fame) che impedivano l’eccesso indesiderato di grasso.
Questi meccanismi sono gli stessi che governano il nostro corpo oggi. Un digiuno subito dopo il risveglio (ad esempio saltando la prima colazione) determina immediatamente l’attivazione del riflesso primordiale, volto ad accumulare grasso di scorta.
Scoprendo quali elementi sono in grado di influenzare questa autoregolazione, è possibile ritrovare il punto di equilibrio, il proprio peso forma senza particolari sforzi.
Solo un buon equilibrio può garantirci un ottimo stato di salute e benessere che cerchiamo.